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Agricoltori 3.0 – la new generation

L’agricoltore è un mestiere antico che fino a qualche tempo fa sembrava non riscuotere più il successo di una volta. Invece no, moltissimi sono i giovani che vogliono intraprendere questo lavoro, spinti dalla passione tramandata di generazione in generazione o dalle opportunità che il settore offre in questo momento.

Gli agro-millenials

Nonostante le difficoltà che si possono trovare dovute alle tradizioni legate al settore, sono molti i giovani che si approcciano oggi al mondo agricolo con entusiasmo. È un mestiere che non puoi intraprendere senza passione, ma soprattutto senza coraggio, dato che spesso è difficile far decollare nuove idee in un mondo legato scrupolosamente al passato.

Vero è che questa generazione di millenials (la generazione nata a cavallo tra anni ’80 e ’90) sta già contribuendo in maniera efficace a valorizzare il settore grazie alle nuove tecnologie come mungitrici robotizzate, app, droni, trattori con sistemi di guida assistita, per non parlare di biodiversità e sviluppo e ricerca.

I giovani imprenditori agricoli hanno una mentalità orientata verso il consumatore e questo li porta ad informarsi sempre sui nuovi trend, particolarmente sensibili ai grandi cambiamenti in atto e con un’attenzione particolare per l’ambiente, fondamentale in questo difficile momento.

Alcuni dati sugli agricoltori under35

L’Italia è il Paese che con oltre 56mila aziende agricole guidate da under 35 si pone al vertice dell’Unione Europea per la presenza di giovani nell’agricoltura. Un numero che tende ad aumentare e che fa ben sperare il settore agricolo per il futuro.

Gli agricoltori 3.0 usano il web e la tecnologia per favorire la produzione e l’efficienza in campo, secondo Coldiretti uno su quattro è laureato, mentre otto su 10 sono abituati a viaggiare e andare all’estero, una caratteristica che li aiuta a inserirsi in nuovi mercati e mandare i propri prodotti in giro per il mondo.

Un imprenditore agricolo under 35 su quattro è donna. Mostrano una particolare predilezione per la tutela dell’ambiente e per l’attenzione al sociale: dalle attività di educazione alimentare e ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche (di cui abbiamo già parlato qui) ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici.

Un’impennata arriva anche dall’aumento degli studenti nelle scuole di agraria sia alle superiori che all’università.  Si tratta di un vero e proprio ritorno alla terra.

Con la recente pandemia da Covid -19 l’interesse per l’acquisto di terreni è aumentato. Boom delle richieste di giovani che vogliono avviare un’azienda agricola, grazie ai bandi e finanziamenti agevolati messi a disposizione degli under40 da ISMEA e INAIL sia per l’avvio di impresa che per l’acquisto di macchinari agricoli di nuova generazione.

L’orgoglio dei giovani agricoltori

Un elemento motivazionale importante che incentiva e stimola i giovani agricoltori è l’orgoglio di costruire qualcosa di personale, nel quale esprimere le proprie capacità e passioni e poter esercitare un potere decisionale forte e per quanto possibile autonomo.

Alla base di questa scelta vi è spesso l’amore per la propria terra, la caparbietà di chi non si arrende ai processi che tendono a ridurre l’agricoltore ad un mero esecutore di ricette dettate da produttori industriali dei fattori della produzione.

Non si tratta più di fatto di stare nei campi con la zappa in mano, i giovani hanno cambiato l’approccio imprenditoriale di questo settore e grazie all’aiuto delle nuove tecnologie stanno rivoluzionando il sistema di produzione di un tempo.